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3 gennaio 2011

DAL DIARIO DELLA DOMESTICA DELLA SIGNORA LUCIA


Cara Monika,
la Signora mi ha incaricato di tenere un diario della mia punizione. Sono stata convocata agli inizi di novembre, per essere punita a causa del mio cattivo comportamento. Da due giorni sono a dieta strettissima: esclusivamente crema di riso, questa dieta aggrava la mia stitichezza, quando mi presento ho la pancia gonfia, sono 3 giorni che non vado in bagno. Come comandato, prendo servizio alle 16 sono a digiuno dalla sera prima. Indosso, sotto la divisa maglia e mutande di spinosissima lana. Arrivano l’Infermiera e la Portinaia che è accompagnata dal suo cameriere. Vengo convocata nel salone. La Portinaia legge le accuse contro di me: cattivo comportamento ripetuto, tanto che sono stata degradata da femme de chambre a sguattera. Il verdetto è che verrò nuovamente sottoposta alla purga punitiva.
L’Infermiera prepara un secchio di acqua in cui scioglierà le buste di purga che sono stata costretta a comperare. Mi ricordo un racconto letto da ragazza, che descriveva la tortura dell’acqua, praticata ai tempi dell’inquisizione, le povere vittime venivano costrette a trangugiare con un imbuto 8 litri di acqua per la tortura ordinaria e 16 per quella straordinaria, fino a gonfiare la pancia come se erano incinte. Mi aveva molto impressionato e per anni mi immaginavo messa alla tortura.
Prima della punizione la Signora mi ordina di stabilire la quantità di purga meritata. L’altra volta ero stata punita con 6 litri ma ero riuscita a berne solo 3 facendola arrabbiare moltissimo, non so cosa mi prende ma sento la mia voce che dice: signora, questa serva merita 8 litri di purga.
Mi vengono consegnate 16 bottigliette di purga, un secchio per i bisogni, un rotolo di carta igienica ed un timer da cucina che suona ogni 10 minuti, ogni volta che suona dovrò bere un bicchierone di purga. Il primo bicchiere non sembra poi così terribile, ha un leggero sapore di mandarino. Con bicchieri successivi, però si rivela la durezza della punizione: il liquido gonfia lo stomaco e il sapore dolciastro di mandarino e un retrogusto di olio di ricino danno proprio la nausea. Quello che mi riesce difficile è trangugiarlo tutto di un fiato, come invece mi viene imposto dalla Signora.
Ora che ho subito questa punizione devo dire che dura tantissimo e che, mentre per l’olio di ricino si tratta di trangugiare qualche cucchiaio di schifosissimo liquido, in cinque minuti hai finito ed anche le scariche durano molto meno di queste. Lo stesso per il clistere, per quanto sia molto più doloroso in mezz’ora hai finito. Qui invece sono ore ed ore a trattenere il vomito e a scaricarsi, tanto che alla fine il buchetto è in condizioni pietose.
Poiché la punizione durerà molte ore le Signore si organizzano, il cameriere della Portinaia sarà sempre presente per controllare che io non cerchi di barare e a pungolarmi perché rispetti i tempi. E’ Giovanni un giovane 22 enne molto attraente e penso con vergogna a quando la purga inizierà i suoi effetti ed io dovrò chiedergli il permesso di evacuare e che per tenermi in equilibrio sul secchio dovrò stare a cosce allargate, faccio presente la cosa alla Signora ma dice che fa parte della punizione e devo accettarla . Poiché non devo restare oziosa, mi costringe a pulire il pavimento in ginocchio. Ogni volta che debbo inginocchiarmi è un incubo: sento l’acqua nello stomaco che tenta di uscire e debbo farmi forza per non mettermi a vomitare!
Mi prendo qualche sculaccione perché sono lenta a bere. Ho già bevuto due litri di beverone e la pancia è come una mongolfiera ed inizia a dolermi. Mi scappa anche la pipì ma devo chiedere il permesso….Giovanni mi ordina di trattenermi …. mica facile!
Le Signore passano e dicono a Giovanni, che escono per la cena, continui lui a sorvegliare la mia punizione, la Padrona mi mette un lucchetto al piercing della vulva, non si sa mai che noi servi .. fraternizziamo!.
Finalmente, all’ennesima richiesta Giovanni mi dà il permesso di usare il secchio, ho talmente bisogno che quasi non ho il tempo di abbassarmi le mutande! Mi sono scaricata a lungo ed i dolori sono cessati, piango per la vergogna. Sembra incredibile, ma con tutto quello che trangugio ho sete, sarà che oltre il sapore di mandarino si sente anche un non so che di salato….. Si continua così, a ogni trillo del timer trangugio un bicchiere e subito dopo devo andare sul secchio, per non avere intralci Giovanni mi fa denudare completamente.. Sono arrivata ai cinque litri, sono esausta. Ma ora c’è un altro problema Giovanni è visibilmente eccitato e, con la scusa di sentire se ho la pancia gonfia, inizia a palpeggiarmi e ad esaltarsi. Non ho alcuna intenzione di starci con questo porco, rifiuto le sue avances. Giovanni si arrabbia moltissimo e mi dice che adesso mi sistema lui, si allontana un minuto e torna con un tappo anale gonfiabile, me lo infila e dà 4 colpi di pompetta. Già il mio povero buchetto è arrossato per le evacuazioni e l’uso della carta igienica, non vi dico il male! Ma capisco anche il suo gioco, da tappata non posso scaricarmi e prima o poi dovrò cedergli o scoppiare! Inoltre prende una bacinella vi orina, si masturba e vi viene dentro, aggiunge una bottiglietta di purga e imbottiglia il risultato in 2 bottigliette “speciali”, mi ordina di bere il tutto o avrò fallito la prova. Me ne fa bere una tutta d’un fiato, mezzo litro! Non vi dico la nausea, naturalmente mi dice che se vomito riferirà la cosa alle signore. Vorrebbe che io lo soddisfi con la bocca, io, incattivita, minaccio di morderlo se ci prova. Mi fa bere anche la seconda bottiglietta, madre mia, un litro di liquido fetido bevuto in mezz’ora, mi viene da vomitare solo a ripensarci. Non contento prende delle sferze ed inizia a picchiarmi a tutta forza. Non sono i colpi misurati dati dalla Padrona, qui è un maschio incazzato che vuole sfogare la sua frustrazione! Dopo i primi due colpi sono già senza respiro, al quarto, che colpisce dove era già arrivato un colpo precedente, affondo la faccia nel cuscino e urlo con tutti i miei polmoni. Ogni tre colpi mi chiede se cedo, mi rifiuto. La punizione continua, ormai avrò preso una dozzina di frustate, non resisto più, sto per cedere, quando … rientrano inaspettate le Signore che hanno trovato il ristorante chiuso ed hanno preso delle pizze da portarsi a casa. Mi diranno che hanno sentito i miei urli soffocati già per le scale. Entrano e mettendosi in tre, ammanettano Giovanni.
Io sono semisvenuta,. La Signora vede che ho ormai bevuto sette litri di purga, vede in che stato sono stata ridotta, mi abbraccia e dice che la punizione è finita e che ho dato prova di saper soffrire per Lei. Mi accompagnano nel bagno padronale, mi tolgono il tappo e posso finalmente rilassarmi e svuotarmi. L’infermiera si prenderà cura del mio buchetto e delle mie natiche applicandomi delle pomate lenitive.
La mia fedeltà è stata premiata, sono stata riammessa come femme de chambre Per Giovanni, si profilano giorni duri, dovrà subire un periodo di rieducazione presso l’Infermiera consistente di un minimo di sette sedute di tortura della durata di almeno due ore l’una.
Come parte lesa la Signora mi accompagnerà ad assistere alla punizione, e conoscendo la severità dei trattamenti inflitti dall’Infermiera non vorrei di certo essere nei panni di Giovanni!
Pubblica pure tutto, la Signora lo permette.
Un abbraccio dalla tua collega.
Barbara