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30 ottobre 2011

IL BAGNO (O LA DOCCIA) DELLA DOMESTICA

Gentile domestica,
mi pongo il problema di quante volte far fare il bagno alla mia serva Maria di 48 anni: lei vorrebbe una volta al giorno ma mi sembra francamente troppo.
Attendo risposta
Maddalena, Francavilla

Gentile signora Maddalena,
prima di tutto trovo che la doccia sia più pratica ed economica: il bagno presuppone una rilassatezza (e una lentezza) nel disbrigo del lavaggio del proprio corpo che a una domestica, con tutto il rispetto, non dovrebbe essere mai concesso. In secondo luogo penso che una doccia ogni due giorni d'estate e una alla settimana d'inverno siano più che sufficienti. La serva provvederà ogni mattina a lavarsi rapidamente ascelle, collo e faccia prima di indossare l'uniforme e i suoi grembiuli.
Mi faccia sapere
sua Monika

29 ottobre 2011

PENSION BALNEARIA 5

  Cara Monika,
non sono riuscita quasi a parlartene che già sono stata aggiogata per una intera mattinata alla noria. Per fortuna eravamo in coppia io e Veronica, una mia collega. Ho scoperto che fortunatamente si lavora alla noria solo la mattina e che lo sforzo richiesto è sopportabile, se si va a tempo tutte e due. Ho voluto provare da sola per 10 minuti e richiede molto impegno.. A girare continuamente viene anche nausea, infatti alcune colleghe devono essere bendate.  Lavorando ho avuto modo di chiedere informazioni di prima mano sulla vita che mi attende. Diciamo che è dura ma sopportabile, la paga è poca ma siamo alloggiate ed  il cibo è ottimo. Dobbiamo impegnarci per fare il nostro lavoro e cercare di non cadere in disgrazia presso le cameriere, altrimenti queste hanno il potere di castigarci. Mi sono preoccupata ed ho chiesto a Veronica che castighi vengono inflitti, ha detto di non preoccuparmi che “no pasa nada”. Io però un po’ preoccupata lo sono ugualmente.
Un abbraccio dalla sguattera Nadia.
(5- continua)

26 ottobre 2011

PENSION BALNEARIA 4

Cara Monika,
ecco il lavoro assegnato a noi sguattere: dobbiamo prelevare dalle apposite vasche termali il rinomato fango che verrà usato per i trattamenti della ricca clientela. Il fango, stagionato e quasi bollente, viene estratto con un antiquato sistema chiamato “noria” a funzionamento manuale.
Ricordate nei film western il somarello bendato che gira in tondo muovendo una pompa od una macina, ecco quella era la noria. Credevate che fosse una cosa da medioevo? Sbagliato, noi abbiamo il privilegio di averne una funzionante e purtroppo non c’è più il povero somarello ma deve essere trascinata dagli sforzi di una o due sguattere. Inutile dire che questo è il lavoro punitivo per eccellenza., soprattutto se viene aggiogata solo una serva, magari bendata. Tra l’altro quando si lavora alla noria si devono indossare gli indumenti di gomma per non sporcarsi troppo, anche se con la vicinanza del fango maleodorante e bollente ci si squaglia dal sudore Le altre serve devono trascinare i pesanti carrelli,  colmi di fango, per stretti corridoi inclinati, fino alle stanze di trattamento. Ecco spiegata anche la scelta di divise color marrone, è per mascherare gli schizzi di fango che a volte ci raggiungono, nonostante l’abbigliamento protettivo.
Un abbraccio dalla sguattera Nadia.
(4- continua)

nella foto: Ela, Hausfrau

PENSION BALNEARIA - 3


Cara Monika,
ho cominciato a conoscere le compagne di lavoro: siamo 4 sguattere a servizio continuo più 2 – 3 sguattere che  arrivano,  saltuariamente “a giornata”,  ci sono poi 6 cameriere, 4 massaggiatrici, 1 cuoco, 1 facchino, 1 direttrice.
Le condizioni di lavoro di noi sguattere sono abbastanza dure: siamo tirannizzate  dalle cameriere e massaggiatrici , a noi vengono assegnati tutti i lavori pesanti e spesso dobbiamo fare anche quello che toccherebbe alle altre.  In particolare le cameriere approfittano costringendoci a riordinare e pulire a specchio le numerose camere della pensione, al loro posto. Dobbiamo fare in modo di essere assolutamente “invisibili” per la clientela. L’orario di lavoro non esiste, dobbiamo sempre essere sempre all’opera.  In compenso ci vengono concessi a turno un pomeriggio con nottata libera  per l’immancabile “movida” di fine settimana..  Dopo una nottata di bagordi non si è proprio al massimo della forma, ma si è tenute lavorare in ogni caso.
Serva Nadia.
(3- continua)

18 ottobre 2011

PENSION BALNEARIA 2


Cara Monika,
oggi mi hanno consegnato le divise da lavoro. Devo confessarti che mi aspettavo di meglio!
La divisa da lavoro è di cotone pesante, a righine, color  ocra. Ha le maniche lunghe ed arriva fin sotto le ginocchia. In dotazione è anche un grembiulino, dello stesso colore. Per i lavori pesanti,  casacca - pantaloni di materiale sintetico, con maniche corte,  sempre color ocra. A questa divisa viene accoppiato un lungo grembiule di gomma pesante, da allacciare stretto, sempre marrone. All’occorrenza dovremo indossare guanti lunghi di gomma, sempre marroni ed un fazzoletto da testa di cotone marrone, e zoccoli o stivali di gomma a seconda delle necessità. Magliette e mutande di color grigio. Diciamo che non si sono sprecati nella scelta dei colori di noi serve. Altra cosa le divise semplici ed eleganti del resto del personale.
Serva Nadia
(2-continua)
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PENSION BALNEARIA 1


Riceviamo e pubblichiamo un nuovo contributo dalla serva Nadia
Monika, sguattera

Cara Monika,
permetti che mi presenti; mi chiamo Nadia e sono una serva 40 enne. Ho scoperto il tuo blog che mi piace moltissimo, ogni volta che ne ho il permesso e la possibilità cerco di leggere i vecchi post, che sono sempre molto intriganti.
Nell’ultimo anno ho lavorato in Spagna  e ora, data la crisi sono restata senza lavoro, Cercando in rete ho trovato un nuovo posto di lavoro, come serva, in una “Pension Balnearia” cioè una pensione termale  di un paesino sperduto nel profondo sud spagnolo . La Signora che gestisce la pensione era appunto alla ricerca di serve “vecchio stampo” che siano a disposizione 24/24 ore e si accontentino di un infimo stipendio. Dal colloquio avuto con la Signora  e da quanto mi raccontano le compagne qui dobbiamo lavorare duramente, essere invisibili o quasi per gli ospiti e rispettare una rigida disciplina. Ti terrò aggiornata sulle mie vicende.
Un caro saluto dalla serva Nadia.
(1- continua)