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29 aprile 2012

PENSION BALNEARIA 36

Cara Monika,
sono ormai trascorsi gli ultimi giorni presso Donna Conception. Sono stati giorni tranquilli, unico impegno quello di ascoltare i racconti della signora. Essendo vissuta in un lungo periodo di rivolgimenti politici e sociali ne ha molto da raccontare. L’unico suo rammarico è il figlio Don Pedro, che con il suo hobby della scuderia di puledre “es bueno sol a hacer puñettas”, non mi chiedere di tradurti la frase.
Sapendo che sto per tornare alla Pension ho chiesto consiglio a Donna Conception su come dovrò comportarmi. Secondo lei noi serve dobbiamo restare fedeli alla Signora, la perra è solo una usurpatrice.
E così una mattina, con solo la divisa di fatica addosso, vengo riportata alla Pension Balnearia.
Posso finalmente abbracciare Pilar e le altre compagne di sventura, cinesine comprese. Quelle che non vorrei assolutamente rivedere, cioè la perra e Gog e Magog ci sono, anzi sono arrivate altre tre che sembrano dei cloni di Gog e Magog, direttamente dal paese dei giganti!
In uno dei rari momenti di calma Pilar mi ragguaglia: la Pension si avvia a diventare una specie di bordello: vi sono dei visitatori che pagano per vederci lavorare seminude ed assistere alle nostre punizioni. Ogni tentativo di ribellione viene punito immediatamente, con l’aggravante della vergogna di essere punite di fronte ad estranei. Ormai con cinque robuste sorveglianti è assolutamente da escludere che noi poverette ci si possa ribellare, per cui conviene mantenere un profilo basso e tirare avanti.
Un abbraccio,
sguattera Nadia.

(36- continua)

20 aprile 2012

PENSION BALNEARIA 35

Cara Monika,
finalmente posso riscriverti con un po’ più di calma.
Ti assicuro che la punizione ricevuta mi ha tolto tutte le velleità di rispondere male a Donna Conception, la quale, bontà sua, mi ha ripreso a benvolere. Mi vengono assegnati solo lavori leggeri e, visto il mio interesse, Donna Conception ha ripreso a raccontarmi la vita di signore e serve nell’ultimo secolo, qui in Spagna.
Il lavoro da serva era uno dei pochi socialmente accettabili per una brava giovane di famiglia povera. La paga era misera ma permetteva comunque di risparmiare faticosamente qualcosa. E fortunate quelle che erano a servizio da una signora che potesse permettersi una servitù numerosa, le altre dovevano farsi in quattro per svolgere tutti i compiti assegnati.
Le serve avevano una divisa rigorosamente nera, lunga fino alla caviglia. Niente reggiseno, se una serva era un po’ troppo florida veniva fatto indossare un vero e proprio bendaggio compressivo, per mascherare le rotondità. La biancheria intima era costituita da un paio di mutandoni alti, di cotone pesante, che fasciavano dalle anche a fin poco sopra il ginocchio
Solitamente alla serva veniva passata una divisa all’anno, da usare per il servizio a tavola ed il servizio alla signora. La divisa vecchia diveniva automaticamente la divisa da fatica, ricordiamoci che tra i compiti della serva vi era anche quello di alimentare la caldaia a carbone.
La serva viveva di poco, un piatto tipico riservato alla servitù era la “sopa magra”, consistente in pane, acqua, sale, olio e pimenton fatti bollire molto a lungo, fino a che si otteneva una specie di crema.
E veniamo alla salute fisica e morale della serva: solitamente le serve nubili vivevano presso la signora, che si incaricava di controllare la moralità della loro vita, compito ben facile, visto che alle serve erano concesse solo un paio d’ore libere alla settimana. In queste ore potevano uscire solo se accompagnate da almeno tre altre serve, in pratica si sorvegliavano a vicenda.
Per la salute fisica, a quei tempi la prima cura che veniva prescritta era sempre un robusto clistere. Nella stanza della servitù era appeso in bella mostra l’apposito attrezzo, a disposizione della serva che ne avesse bisogno, una collega glielo avrebbe praticato. Poiché era di comune uso, non veniva considerato un castigo umiliante, pertanto alle serve veniva risparmiato almeno questo.
La parte del leone per le punizioni ancillari la faceva la “vara”, la bacchetta. Solitamente venivano somministrati una decina di colpi, spesso forti a sufficienza per fare uscire il sangue, “el latigo de sangre”.
E se una serva avesse tentato la fuga per tornare in famiglia, sarebbe poi stata riportata dal padre con i segni di una memorabile passata con la cinghia paterna.
Per il resto la vita della serva era simile a quella dei nostri giorni, lavoro ed ancora lavoro. Teniamo conto che praticamente non esistevano elettrodomestici e che quindi l’appellativo di donna di fatica descriveva benissimo la condizione servile.

Se però le serve facevano una vita dura, la gioventù ricca non se la passava meglio. Per i maschi vi era una istruzione rigidissima, in collegi di tipo militare. Per le femmine l’istruzione era altrettanto rigida, rinchiuse in educandati femminili presso le monache, in una cupa atmosfera di esaltazione di sante e martiri che avevano difeso con la vita la “fe y la virginidad”.
La divisa era la medesima delle serve, solo ingentilita da colletto e polsini bianchi. Gli studi duravano sette anni, interrotti solo da un mese di vacanze per le giovani più fortunate, le altre passavano le vacanze in collegio.
Alla minima infrazione scattava una miriade di castighi. Al contrario degli inglesi che massacravano il sedere dei nobili rampolli, qui si preferiva fare meno danni, utilizzando a questo scopo i rami restati dalla potatura delle piante di pesco, infatti sono sottili, flessibili ed una volta seccati non si rompono né si scheggiano. I minori danni, però, venivano compensati dalla reiterazione della punizione: immaginate una educanda, col sedere in fiamme, mentre si asciuga le lacrime, pensando che il “trattamento” verrà ripetuto ad ogni suono della campanella tra una lezione e l’altra. E non si trattava di ortiche novelle, molto meno pungenti, ma rami ben adulti, passati ripetutamente, che coprivano le parti disciplinate di bolle e vesciche dolorosissime.
Il quarto oscuro era molto utilizzato, la punita vi restava confinata per giorni, dormendo sul pavimento e nutrendosi di pane secco ed acqua. E il quarto oscuro era invaso in inverno dagli scarafaggi ed in estate dalle formiche.
Ma la punizione più sconvolgente, era “el caracol con guindillas” cioè la lumaca con peperoncino. Alla punita, legata sulla silla della verguenza, di fronte alle compagne di classe, veniva servita una lumaca viva, coperta di bava, estratta dal guscio lì, davanti a lei, con un apposito attrezzo. La lumaca doveva essere inghiottita in un solo colpo, senza masticarla. Se la sventurata aveva conati di vomito la si obbligava a mangiare un peperoncino piccantissimo e, di seguito ad inghiottire la lumaca. Qualche poveretta che proprio non riusciva a tenere giù lo sconvolgente boccone, poteva essere costretta ad ingerire una seconda ed addirittura una terza lumaca.
Altre volte venivano costrette a mangiare “lombriz”, lombrichi. Anche qui doveva essere orribile, vedersi servire una mezza dozzina di lombrichi, da inghiottire interi.
Inutile dire che le educande, facevano di tutto pur di non incorrere nuovamente in questo schifo di punizioni.
Tale educazione creava un carattere d’acciaio ed alla fine degli studi tutte diventavano signore inflessibili, spina dorsale della nobiltà e terrore della servitù.
Ecco cara Monika, io cerco di farmi raccontare più che posso della interessante vita di Donna Conception, purtroppo la convalescenza per la caviglia finirà e dovrò tornare alla Pension Balnearia. Questo pensiero mi preoccupa alquanto, però rivedrò con sincera gioia le mie compagne sguattere, a cui di tanto in tanto penso con affetto.
Un abbraccio,
sguattera Nadia.

17 aprile 2012

QUANDO LA SERVA CREDE DI ESSERE UNA POETESSA 2

Cara Monika, nella odierna perquisizione del ripostiglio ho trovato, accuratamente nascosto assieme al precedente, un altro libello. Come al solito non merita pronunciarsi su presupposte qualità artistiche, comunque mi fa piacere condividerlo sul blog:

Primavera

Fiorisce il  biancospino, per la serva che teme il frustino.

Fiorisce il melo, per la serva che lava il telo.

Fiorisce il rosmarino, per la serva che pulisce il lavandino.

Fiorisce la passiflora, per la serva che il riposo implora.

Fiorisce l'arancia, per la serva a cui brontola la pancia.

Fiorisce ora il pachino, per la serva a cui brucia i buchino.

Fiorisce l’intera balconata, per la serva costipata.

Fiorisce la patata,. per la serva per castigo purgata.

Fiorisce l’albicocco, per la serva che inghiotte ed ha uno sbocco.

Fioriscono pure le pietre, per la serva a cui duole il ventre..

Fiorisce la carota, per la serva con la pancia che si svuota.

Fiorisce la lavanda, per la serva che ha sporcato la mutanda!


FrauJulia

7 aprile 2012

PENSION BALNEARIA 34

D.Conception> Benvenuto, stamattina alla serva verranno riservati trattamenti un po’ rudi, poiché ho visto che lei Sig. Cronista è un po’ impressionabile vorrei rassicurarla. Lo scopo di tutto è di domare la serva, non ucciderla. Ora, si sente pronto? Non vorrei dover farla rinvenire, sa il mio metodo funziona bene anche sui maschi ….
Cronista> No Donna Conception, si fidi. Cari spettatori, il servizio che segue potrebbe impressionare le persone sensibili, a queste consigliamo di cambiare programma (o blog). La procedure che descriveremo sono ereditata dalla Inquisizione, presentano dei rischi per la salute, non cercate di imitarle!
Nadia> Non ho dormito neanche un minuto, ora sento delle voci e dei passi avvicinarsi….. mamma mia!!
D.Conception> Tiratela fuori! Ecco, ora fatela accomodare sulla Silla, legate le cinghie ben strette. Ecco mia cara, che ne dici della mia “Silla de clavos?” Su su non ti agitare, è peggio, i chiodi bucano di più se non stai ferma.
Nadia> Aiaaaaa …….no abbiate pietà……bucano (in italiano)
D.Conception> Bucano ma non penetrano, se fai la brava. Ora, ci ho pensato un po’ allora, che ne dici per le prossime ore, cervi volanti, pera d’angoscia od acqua? Facciamo così, mentre ci pensi io e il Cronista ci prendiamo un bel caffè.
Cronista> Donna Conception, che intende fare?
D.Conception> Ora, temo che se impiego i cervi volanti quella disgraziata impazzisce, meglio lasciarli come riserva, quindi appena farò rialzare la serva dalla silla la farò legare al tavolaccio, ma non come faceva l’inquisizione che legava le vittime in modo che la bocca fosse più in basso dello stomaco, infilava un imbuto in gola e poi tappava il naso, costringendo a inghiottire a stranguglioni, tra atroci sintomi di soffocamento. La serva sarà legata con la testa più in alto della pancia, in modo che possa deglutire facilmente ….. e se fa la brava non le tapperò il naso. O meglio, qualora tentasse di rifiutarsi di ingollare l’acqua o fosse troppo lenta a bere, ho pronta una bella molletta da bucato..
Nadia> No, vi prego Signora abbiate pietà, fatemi alzare almeno un attimo, mi stanno bucando. Che male!ù
D.Conception> Slegatela, vede i segni dei chiodi? Sembra bucherellata, ma se massaggio bene “el culo”, vede? Nessun buco.Si, anche massaggiare fa un po’ male.
Nadia> Aiaaaaa, aiiiaa, pietà. No, no, non legatemi lì. No, piano, piano, la gamba mi fa ancora male, non stringete così, pietà…..
D.Conception> Ecco, ora mettiamo il morso, quello con il foro per un imbuto. Cara apri la bocca!
Puledra> Nooo noo aiaaaa gghh gggh gggh
Cronista> Ben decisa la Signora, un pizzico deciso al capezzolo e la puledra apre la bocca per gridare, il morso subito dentro e viene ben allacciato.
Puledra> Mmmhhh ghhhhh ….. anf anf anf
D.Conception> Ecco, messo in posizione anche l’imbuto, sentite il respiro della puledra?
L’inquisizione usava nove litri per la “questione ordinaria” ed ulteriori nove per la “questione extraordinaria”. Inutile dire in che stato dovevano essere le poverette dopo diciotto litri, ingollati in un paio d’ore.
Cronista> Ma farà come l’inquisizione?
D.Conception> In realtà mi sono ispirata di più alla “gran bebida”, un beverone che i contadini somministravano ai cavalli, per purgarli. Serve e puledre sono abbastanza simili. Rispetto all’inquisizione vengono usati solo sei litri di acqua con disciolti dei Sali. Poi li somministrerò un mestolo alla volta.
Cronista> Ma come si costringe una puledra od una serva a bere così tanto liquido, non vomiterà?
D.Conception> Vediamolo immediatamente, versiamo nell’imbuto il primo mestolo
Puledra> Nnnnn …. Ghhhhhh anf …. anf
Cronista> Mi pare, infatti che non beva per nulla.
D.Conception> Ora chiudo il naso con questa innocente molletta da stendere ….
Puledra> Nnnnn …. Gluck ….. gluck ….. gluck ….. gluck …… gluck …. Gluck ….. gluck ….. koff …… koffff anff …. anf …. anf …. anf ….. nnnnn
D.Conception> Ecco, vede? Se non vuole soffocare ingolla tutta l’acqua dell’imbuto. Ora, mia cara, bevi da brava o ti lascio la molletta?
Puledra> Nnnnn …. Nnnnn
D.Conception> Proprio testarda, beh, un altro mestolo con la molletta al naso la aiuterà a riflettere.
Puledra> Nnnnn …. Gluck ….. gluck ….. gluck ….. gluck …… gluck …. Gluck ….. gluck ….. koff …… burp … burp …. anff …. anf …. anf …. anf
Cronista> Sono impressionato, poveretta, che contrazioni, Signora sia buona , tolga per un attimo il morso, vorrei intervistarla un istante.
D.Conception> Tranquillo, ogni tanto toglierò il morso per fare respirere liberamente la punita per qualche minuto. Durante questo periodo, ovviamente, la serva darà fondo a tutti i suoi piagnistei e suppliche. Ma, inesorabilmente le verrà rimesso l’imbuto e si continuerà. Tutto ripetuto per innumerevoli volte. Un vero lavaggio del cervello.
Serva, risparmiati le preghiere, so come trattare voi sovversive…..
Puledra> Ahhhhh, abbiate pietà, Signora sarò buona, mi perdoni, NO NOOOO, LA MOLLETTA NO, SARO’ BRAVA, LA PREGO ….. BEVO TUTTO, LA MOLLETTA NO … PIETA’ ….. NON MI FACCIA SOFFOCARE !!! (in italiano)
D.Conception> Vede? Si è quasi convinta. E tu apri la bocca che ora ti rimetto il morso e ricominciamo….
Puledra> Ghhhh anf anf …. Gluk …. Gluk …. Gluuuk …. Anf ……. Gluuuk …. Gluuk ….. Anf Anf ……………………………..
Puledra> …. Gluk …. Gluk …. Gluuuk …. Anf ……. Gluuuk …. Gluuk ….. Anf …… Gurgle gurgle gurgle
Cronista> Passa così una lunga ora, la serva è sempre più stanca, Ogni tanto donna Conception la pizzica crudelmente per vedere che sia ancora ben reattiva, se necessario viene fatta una sempre troppo breve pausa. Vi risparmio la cronistoria delle lacrimevoli suppliche……….
………………………..
Signora quanto avrà bevuto? Si sente la pancia gorgogliare….. e quanto è gonfia, sembra incinta
D.Conception> Siamo a quattro litri e mezzo, la gran bebida altro che far gorgogliare, vedrà….. anzi, tocchi, tocchi pure la pancia, vede come è tesa e dura? La serva in questo momento ha dolori da partoriente, ma non può smettere di bere ed il dolore continua ad aumentare finchè ……
Puledra> …. Gluk …. Gluk …. Gluuuk …. Anf …….Gurgle gurgle gurgle …..
D.Conception> Quasi ci siamo, un altro mescolo
Puledra> Nnnnnn …. Gluk …. Gluk …. Gluuuk …. Anf … Anff Nnnnnnnnn………. Pooot pooot splassssshhhhhhhh
Cronista> Ma si scarica così sul tavolaccio, senza la minima vergogna, ma che schifo e che puzza!!!
D.Conception> E dove vuole che vada, legata così? Del resto questa, in fondo è una bella purga da cavalli, non meravigli l’effetto, con la dieta di pane ed acqua che le ho fatto seguire era da giorni e giorni che non si scaricava.
Puledra> Nnnnnn …. Gluk …. Gluk …. Gluuuk …. Anf anf Gluk ….. Gluk Splashhhhhhh Splasssssshhhhh ……. Nnnnnnn ….. nnnnn
D.Conception> Coraggio, ancora un bel litro, cosa ….. non ci provare o ti rimetto la molletta!
Puledra> Nnnnnn …. Gluk …. Gluk …. Gluuuk ….
D.Conception> Ecco fatto, ci voleva tanto? Ora, mentre finisci di scaricarti finisco l’intervista. Poi mostrerai al Signore che sei brava a ripulire. Si naturalmente pulirai utilizzando la tua divisa di fatica come strofinaccio …. Non vorrai sporcare uno strofinaccio pulito?
Cronista> Veramente impressionante …. E dica Signora, ottiene buoni risultati?
D.Conception> Perfetti, con la gran bebida se ne vanno lo sporco fisico, quello cerebrale e se ne va anche l’orgoglio.
Cronista> Grazie infinite, Signora. La ringrazio dell’ospitalità, domani vorrei intervistare, se Lei lo permette, la puledra, ma che schifo, ora ha la divisa impresentabile!
D.Conception> La laverà subito, poi la indossa bagnata.
Puledra> Grazie infinite, Signora. Signori, vogliate perdonare la brutta scena a cui avete assistito.
D.Conception> Via, subito al lavatoio, datti anche una bella lavata col “Jabon de Lagarto” ….. puzzi, non hai proprio cura della tua persona. Mi tocca proprio insegnare tutto a queste serve.
Cronista, non ho ancora finito con la serva, ancora mezz’oretta e la faccio crollare definitivamente.
Il “pimenton forte” se ben applicato fa cedere anche i santi.
Cronista> Il pimenton?
D.Conception> Si, o meglio, il piri-piri un peperoncino importato dall’africa dai portoghesi ….
Ecco la serva, vediamo, si si è lavata bene. Legatela al tavolaccio.
Puledra> Noooo che volete farmi ancora????
D.Conception> Mia cara, ti ricordi … la pera d’angoscia?
Puledra> Mamma NOOOO, signora non mi rovini, per pietà …. Dietro sono ancora vergine!!1
Cronista> Ehmmmm !!
D.Conception> Ecco, cara CLACKK SWIRL SWIRL SWIRL, vedi come è ben oliato il meccanismo? Così è aperto completamente, più della testa di un neonato! Ora, prendiamo questo bell’unguento al piri-piri, te ne metto un po’ sulla patatina ……
Puledra> BRUCIA BRUCIA, E’ L’INFERNO ….. pietà ….
D.Conception> E un altro po’ dietro
Puledra> BRUCIA , BASTAAA !!!! AIUTO !!!!
Cronista> Che urli, …… Signora …… vada avanti …..
D.Conception> Caro Cronista, mi pare lei si stia lasciando coinvolgere un po’ troppo, tra un po’ le saltano i bottoni della patta!
Puledra> SIGNORA PIETA’ non volevo offenderla, abbia pietà, le assicuro se me lo ordina berrò la sua pipì e leccherò la popò…..(in italiano)
D.Conception> SEI SICURA? Ricorda che se farai la minima infrazione tornerai qui ed allora la pera…. Davanti e dietro …. Servizio completo ……
Puledra> CHE BRUCIORE (pianto disperato)
Cronista> Non c’è voluto molto ….è una debole.
D.Conception> Eh no, mio caro cronista, se vuole passare quello che ha passato lei lo dica, tenga conto che ho domato anche molti maschietti, non “maricones” ma veri “machos”. Di solito cedevano ben prima di questo punto. Spesso mi bastava minacciarli con una sonda per l’uretra, inzuppata nel piri-piri, niente bisogno di ammorbidirli per una settimana! E li domavo così bene che per un certo periodo era divenuto di moda per le Signore tenere un servo, vestendolo ed utilizzandolo come cameriera.
Ed ora serva, rialzati, smetti di baciarmi i piedi e vai a metterti l’uniforme….. è una settimana che non lavori, vediamo di recuperare.

Ecco Monika come sono stata trattata, mai più oserò rispondere male a Donna Conception!!
Un abbraccio
detenuta Nadia

5 aprile 2012

LE SETTE DOMANDE DELLA SIGNORA PAOLA / QUARTA DOMANDA

• Che dieta consigliate? (oltre ai soliti avanzi)

Solitamente, Madame Souillon a noi serve e sguattere fa somministrare tre volte al giorno (per colazione, pranzo e cena) una sorta di frullato di tutti gli avanzi mescolati insieme, in modo da rendere il tutto un pappone dal sapore indistinto e dalla consistenza densamente liquida. Detto pappone è di solito mescolato con una certa perecentuale d'acqua (meglio se di risciacquatura di piatti) e tapioca, per renderlo il più glutinoso e gelatinoso possibile.  La nostra "pappa delle sguattere" offre tre vantaggi: è sufficientemente nutriente e contiene il giusto apporto vitaminico e calorico (nel frullato degli avanzi ci sono verdure e talvolta anche frutta), è ricco di fibre e impedisce al nostro intestino di diventare troppo "pigro" ma impedisce anche alle serve di godere del cibo. Il pasto lo dobbiamo consumare in fretta e in piedi, in una ciotola di metallo con un cucchiaio di stagno.
Monika, sguattera

2 aprile 2012

QUANDO LA SERVA CREDE DI ESSERE UNA POETESSA

Care Signore, cara Monika,
nel ripostiglio dove dorme la serva, ho trovato lo scritto seguente:


SOLE
Sole, che non c’eri, quando tremante aspettavo la Signora che uscisse dal  ristorante.

Sole, che non c’eri, quando a scaldare quando montagne di neve ho dovuto spalare.

Sole, che non c’eri ad asciugare la divisa di fatica, così  fredda da indossare.

Sole, che non c’eri, quando rabbrividivo e di pipì scappava un rivo.

Sole, che picchierai ed il mio stretto ripostiglio arroventerai.

Sole, che regnerai e questa inguainata serva lesserai.

Sole, che  brillando impietoso hai rivelato il pavimento della vicina polveroso!

Sole, che brillando dorato, la serva della vicina punita hai mostrato.

Sole che sei testimone  della serva della vicina in punizione.

Sole che con gaudio magno, illumini tale serva che con la lingua pulisce il bagno!

Grazie o Sole.

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Penso sia la "brutta copia" di un qualche suo diario oppure un tentativo artistico.
Ora, a parte le inconsistenti rime e gli strafalcioni, che ne dite, faccio finta di nulla o  punisco la serva?
Potrei magari farle trovare anch'io una rima:

Per le ore passate a poetare, l'olio di ricino dovrai pigliare.

Gradirei molto commenti e suggerimenti.
Grazie
FrauJulia

1 aprile 2012

Janine's House of Correction for Women: FACCIAMO UN GIOCO

Janine's House of Correction for Women: FACCIAMO UN GIOCO: Alle gentili Signore e Padrone: scrivete una didascalia o un dialogo ispirato a questo disegno della schiava Elisabeth Mandile: quello che ...