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18 febbraio 2014

PENSION BALNEARIA 77


Nobili Signore, sguattera sudiciona,
ci eravamo già occupate di praticare delle robuste lavande alla perra, restavano da seguire i consigli medici riguardo l’intestino. La Signora mi chiama e mi dice che perra e compagne si sono ormai rimesse dalla colossale “purga de castigo”, è ora di iniziare a preoccuparci delle loro pance, che, data la dieta, tendono a funzionare male. Dobbiamo iniziarla alle cure idroterapiche ed intestinali.
Il primo provvedimento è presto preso, un editto obbligava già noi sorveglianti a bere due litri di acqua al giorno, presto fatto, le sguattere punite ne berranno tre litri. E non liberamente, a piccoli sorsi, come facciamo noi, no, le sguattere vengono obbligate a bere un litro di acqua tutto in una volta, con una di noi sorveglianti che controlla non barino. Per chi trasgredisse ci sono pronti dei bellissimi imbuti per la idratazione forzata. Questo metodo di idratazione è stato adottato perché la Signora non gradisce trovarsi di fronte sguattere col pannolone, preferisce concedere una pausa pipì un ora circa dopo che la sguattera ha bevuto. Va da sé che l’ora sembra lunghissima alla serva che stringe disperata le cosce per resistere alla pressione della vescica.
Ma vediamo cosa è successo alla perra. La Signora ha deciso di sovraintendere alla somministrazione del clistere. Il capientissimo enteroclisma di vetro viene da me accuratamente riempito, con acqua della fonte termale. L’acqua ha la temperatura adatta, anche se, lo so per esperienza, sembra troppo calda. Per la prima volta, dice la Signora, utilizzeremo una cannula abbastanza piccola, ci preoccuperemo in seguito di trovare la misura più adatta. La perra viene fatta mettere in posizione, a quattro zampe. Lubrifico leggermente la cannula e la inserisco con decisione.
“Ahhhh” il lamento della sguattera. La Signora mi guarda interrogativamente, le confermo, come ha visto non ho agito con brutalità. Ma il bello deve ancora venire, all’apertura del rubinetto la perra inizia una infinita serie di lamenti. “Quema…… quema”, “Ya no puedo mantener…” eccetera. Morale della favola, la capacità intestinale di questa stupida inetta è di poco più di mezzo litro! E così la Signora stende un opportuno piano di “cure” di uno o più clisteri al giorno, per portare la capacità della perra, tramite i quotidiani allenamenti, fino ai tre litri, ragionevoli per la sua corporatura.
La Signora mi affida il compito, ho un paio di mesi di tempo, alla fine di questi due mesi la perra dovrà accogliere e trattenere, senza aiuti di plug od altro, un normale clistere da 3 litri! E così, già il giorno successivo , la perra ha un nuovo impegno. La Signora ha predisposto tutto: una completissima scheda registrerà le quantità di acqua somministrate, i tempi di ritenzione e le malaugurate perdite. La Signora mi invita a scegliere cosa userò per clisterizzare la perra. Sono confusa da tanto onore, andiamo nelle stanze dedicate all’hydroterapia. Interi armadietti a vetri mostrano strani e preoccupanti attrezzi, una varietà di cannule di tutte le forme e dimensioni. In uno di questi adocchio una bellissima “pera”, un rispettabile attrezzo della capacità di 750 cc. Quello che mi ha colpito non è la capacità dell’attrezzo, è la serie di quattro cannule ce può esservi applicata: la più piccola ha le dimensioni di una matita, la seconda di un dito, la terza di un pene e la quarta, terribile, le dimensioni di una grossa zucchina, inoltre alla base è conica, in modo da fare tenuta in ogni caso. Prendo in mano l’attrezzo, la gomma è nuovissima, perfetta, evidentemente uno dei folli acquisti della perra, non ancora utilizzato su noi serve. Schiaccio l’alttrezzo, non si incontra quasi resistenza, il foro delle cannule è molto grosso e l’operatrice ha la possibilità di iniettare il contenuto in pochi secondi. Mi innamoro a prima vista dell’oggetto, la perra avrà l’onore di inaugurarlo e goderselo molto molto a lungo.
Parlo a lungo con la Signora e ricevo le direttive da seguire per la rieducazione intestinale della perra: innanzi tutto dovrà imparare a trattenersi in tutte le situazioni. Poi dovrò aumentare, grazie a lunghi esercizi quotidiani, la sua capacità intestinale fino al massimo.
Somministrerò così una “pera” alla volta, la perra dovrà poi eseguire un congruo numero di “squats”. Seguirà la “pera” successiva e il procedimento si ripeterà.
Un programma facile e lineare, direte voi. Per la perra non lo sarà di certo.
La Signora mi consegna una scatoletta di pomata da usare per lubrificare le cannule, la annuso, un forte profumo di mentolo ed eucalipto, caspita, “el ungüento” si annuncia interessante………
Potrei, anzi, sarei tentata di legare la perra sul “potro”, in modo che non possa sottrarsi e che la sua pancia sia dolorosamente compressa, ma la Signora suggerisce, sarà ben più duro ed umiliante per la perra dover stare ferma e sopportare senza aiuti esterni. La Signora conosce una posizione ingegnosa, umiliante, stancante e dolorosa: la perra dovrà stare in piedi, curvata in avanti, mentre si tiene le caviglie con le mani,. In questa posizione la pancia, piegata, risulta anche maggiormente impedita di espandersi liberamente. Senza contare che la perra sarà anche impegnata a cercare di stare in equilibrio!
E si va ad iniziare, in mancanza del “ cronista”, un prezzolato dalla perra, cercherò di riportare comunque fedelmente frasi e rumori.
Prendo la pera e la riempio, la prima iniezione sarà di acqua ben calda. Ungo ben bene la cannula simile ad un grosso e lungo dito, con il balsamo della Signora.
Nadia> “Relajada….”
perra> “aiiii no no me duele!”
Nadia> “callate puta!”
perra> “aaaaaagh”
Nadia> “legó sin esfuerzo, ahora viene el agua”
Ed inizio a premere, ma non tutto in una volta, a brevi intervalli. In meno di un minuto l’intestino della perra riceve il lavaggio, ma ora arriva il bello
Nadia> “ahora mantenga fuerte, ¡ay de usted si usted pierde una gota!.
perra> “mmmmm ya duele”
riempio nuovamente la pera, stavolta però di acqua fredda, lascio anche un bel po’ di aria nella boccia.
Nadia> “prepararse”
Infilo nuovamente la cannula, ora la perra è maggiormente in difficoltà, non deve perdere il liquido già in pancia.
perra> “nooooo empiedad”
ed inizio a premere, vi è subito il rumore dell’aria che entra nell’intestino: “sgurgle”
perra> “no, por favor, es fría, no puedo soportar”.
Nadia “callate puta!”
perra> “uhmmmmmm”
Ma ora viene il bello, estraggo la cannula dal retto della perra.
La Signora mi ha fornito di una bellissima clessidra, la giro e la mostro alla perra, dovrà eseguire gli “squats” con un litro di acqua in pancia per la durata di una clessidra (15 minuti). Se si comportasse male ripeteremo il clistere ed il tempo di ritenzione sarà il doppio, tappata da un enorme “tapon”.
E qui iniziano i guai per la perra, deve accosciarsi e rialzarsi, tenendo le braccia dritte dinanzi a sé, utilizzando la sola forza delle gambe. Il movimento la costringe, però a irrigidire gli addominali, scatenando così nel suo interno ondate su ondate di dolorose contrazioni. La costringo anche a contare a voce alta gli “squats”.
perra> “uno …………. dos …………… tres………….. quatro…………….. cinco……uuuuuhhhhh……..seis……… mmmmmmmm…….. siete …………. SPLIT ….. SPLIT”
Sento chiaramente le gocce cadere, un rivolo si forma lungo le gambe della perra ed una piccola pozzanghera inizia a formarsi attorno ai piedi. Afferro con decisione i “pezones” della perra, la guardo fissa negli occhi, riceve il messaggio, si morde a sangue le labbra, finalmente la colica le lascia un attimo di respiro, la obbligo a ripetere il settimo “squat”, ammonendola che se continuano le perdite dovremo ripetere il tutto.
perra> siete ……….ocho ………. nueve …… diez ……… GURGLE ……….. GURGLE ……….madre …….onze ………… GURGLE ………. doce ……………trece……….ooooohhhh ……..”
Sento chiaramente i gorgoglii della pancia ma la perra è talmente terrorizzata dal dover ripetere il tutto che stringe a morte lo sfintere. Passa così il regolamentare quarto d’ora.
La guardo: gocce di sudore sul viso e sul corpo, un aspetto disfatto, sta curva in avanti per dei crampi residui.
Compilo la scheda relativa al primo “entrenamiento intestinal” : 1 litro per 15 minuti di ritenzione, perdita “fisiologica” di poche gocce durante il centinaio di “squats” che la ho costretta ad eseguire. Per stamattina è stata fortunata nel riuscire ad arrivare in fondo, ma nei prossimi giorni non sarò così buona, voglio sentirla urlare e vederla perdere più volte il controllo, deve pagare decuplicate le sofferenze che ci ha imposto.
A presto
Sguattera Nadia
(77- continua)


PENSION BALNEARIA 76


Nobili Signore, sguattera sudiciona,
non è una settimana fortunata per la perra, la Signora, ha deciso di iniziare gli interrogatori per stabilire quanti soldi siano stati intascati dalla perra quando venivamo cedute ai vari “anficionados” presso cui ci ha spedite. Basti ricordare il “bar de tapas” presso cui abbiamo lavorato mesi, ma anche Donna Conception e il figlio, eccetera
Mi viene ordinato di portare la perra nello studio della Signora. Trascino la malcapitata. Arrivate lì, la Signora le fa denudare la parte superiore del corpo. Sulla scrivania quattro robuste assi di legno sagomate ed una serie di lunghe e robuste viti, dotate di “galletti” per poterle stringere senza fatica.
La Signora inizia a massaggiare le mammelle della perra, non sfugge un gridolino ed un tentativo di sottrarsi al rude massaggio. Interrogata in merito la perra confessa di avere il ciclo e di avere, di conseguenza, le tette gonfie, doloranti e molto sensibili. La Signora dice “magnifico, questo farà sì che io riesca ad ottenere le risposte che voglio!”. Prende le prime due assi e, aiutata da me queste vengono poste una sopra ed una sotto di una mammella della perra. Una leggera pressione sistema la ghiandola all’interno di questa morsa. Lo stesso destino tocca all’altra mammella. La perra viene fatta sedere su una monumentale e massiccia sedia e delle cinghie la bloccano, impedendo che possa dimenarsi eccessivamente e sfuggire. Ed ora la Signora prende un voluminoso pacco di fogli, è l’elenco delle “operazioni” commerciali della perra, di cui non esiste alcuna documentazione finanziaria. Si inizia dai DVD con le riprese delle nostre punizioni. Sappiamo che la perra ne ha fatto realizzare una serie, venduta poi tramite internet. La perra tenta di schivare la domande dicendo di non ricordare. “Mia cara, la memoria può tornare, non preoccuparti” dice la Signora, e poi rivolta a me: dai 5 giri a destra”
Il mio compito è di stringere uniformemente le viti che collegano le due assi di legno, che realizzano una salda morsa sull’organo della perra. E se i primi cinque giri si limitano a premere, ancora dolcemente la mammella, nel prosieguo dell’interrogatorio ne vedremo delle belle. La perra è ben presto a disagio, evidentemente la pressione inizia a darle dolore. E, caparbia, continua a sostenere di non ricordare. La Signora saggia con un dito le carni compresse: “non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio, premono molto di più per fare la mammografia, altri 5 giri sia a destra che a sinistra”. E su indicazione della Signora tra un giro e l’altro delle viti attendo lunghi minuti, so che il dolore viene percepito pienamente ma dopo qualche minuto avviene un “adattamento”. E appena la perra si “adatta” arriva un'altra stretta! E la perra inizia a sudare! Se non ci fossero le cinghie, scommetto, sarebbe già schizzata via, ma nessuna possibilità di sfuggire. Inizia a piangere e lamentarsi, con l’unico risultato di vedere stringere di altri 2 giri le viti. Ed arriva la prima ammissione, “erano arrivati sì dei pagamenti, ma non ricordo la cifra”. La Signora se la prende ora con una mammella alla volta. E’il turno della destra che di 2 giri in 2 giri causa i primi urli della perra e la costringe a confessare le prime cifre.
E così di stretta di viti in stretta di viti, ad un certo punto addirittura la perra bagna il pavimento di orina dal gran dolore, guadagnandosi ovviamente un altro paio di giri per tetta. La Signora tasta di tanto in tanto le carni. Non più somiglianti a gloriose mammelle, ma ora così simili a bistecche. Il verdetto è sempre “puede comprimere mas!”
L’interrogatorio dura ininterrotto per un ora, sempre con gli urli della perra che salgono di tono ed intensità, tanto che la Signora la fa imbavagliare, in modo che possa emettere solo disperati mugolii.
Ad un certo punto la Signora decide di terminare qui l’interrogatorio sebbene la perra non abbia ancora confessato in che banca e su che conto siano stati nascosti i soldi. Per ora sappiamo l’entità di una parte della cifra una cifra con un numero impressionante di zeri, ricavata dalle nostre lacrime e dalle nostre sofferenze.
Le morse, una volta aperte rivelano due tette violacee, la perra lamenta dolori fortissimi, dati dal sangue che torna a circolare liberamente. La Signora decide di aggiornare la seduta, certa che più passano il tempo, più la perra viene “ammorbidita” dai nostri trattamenti speciali.
A presto
Sguattera Nadia
(76- continua)